La dimissione viene decisa dal Responsabile di Reparto.

La data di dimissione viene comunicata al paziente ed ai propri familiari con un anticipo di 2/3 giorni rispetto alla chiusura del ricovero, in modo da rendere più agevole l’organizzazione dell’uscita dalla struttura. In casi particolari la dimissione è preceduta da programmi di addestramento dei familiari per facilitare la gestione domiciliare. Nel caso in cui la disabilità del proprio congiunto non permette il rientro presso il proprio domicilio il servizio di assistenza sociale, presente in Istituto, può essere d’aiuto nella risoluzione del problema.

Al momento della dimissione viene consegnata una relazione dettagliata (lettera di dimissione) indirizzata al medico curante nella quale sono riportate tutte le informazioni relative al ricovero, la diagnosi, il programma riabilitativo svolto e gli obiettivi raggiunti, la terapia farmacologica in atto e da proseguire a domicilio, i presidi ortopedici necessari e vengono fornite le indicazioni sull’eventuale prosecuzione del trattamento rieducativo e sugli approfondimenti diagnostici utili in modo da garantire continuità sul piano assistenziale.

Nel lasciare la stanza il paziente deve ritirare dal Caposala tutta la documentazione clinica personale eventualmente consegnata al momento del ricovero, portare via tutti gli effetti personali e, se necessario, espletare le pratiche amministrative di dimissione.

Il paziente e/o i familiari potranno prendere con il Caposala, gli opportuni accordi sull’orario di dimissione e su eventuali problemi pratici. Per il ritorno al proprio domicilio il paziente dovrà provvedere autonomamente.

Nei giorni precedenti la dimissione viene consegnato il questionario anonimo per la valutazione del ricovero e del grado di soddisfazione e per eventuali suggerimenti, elogi, reclami che si chiede cortesemente di compilare.

Nell’ipotesi in cui il paziente chieda di essere dimesso “contro il parere dei sanitari”, è obbligato a firmare l’apposita dichiarazione, riportata sul diario sanitario della cartella clinica, che solleva l’Istituto da ogni forma di responsabilità conseguente tale decisione.

In casi di estrema gravità e di inosservanza delle norme di comportamento e dei regolamenti dell’Istituto il paziente potrà esser dimesso essendo venuto meno il rapporto di fiducia tra medico e paziente che è alla base di ogni attività diagnostico-terapeutica.